Tuttestorie, vi racconto il festival di letteratura per ragazzi di Cagliari
"Nel frattempo che il mio desiderio si avveri mi concentro, cerco di prendermene cura e spero che si avveri"
Leonardo 10 anni. Ufficio dei desideri poetici del festival Tuttestorie
Non ero mai stata in Sardegna prima del 4 ottobre. Sull'aereo mi sentivo agitata per il volo e, allo stesso tempo, eccitata per l'opportunità di partecipare ad un bellissimo festival di letteratura per ragazzi.
Ad ogni modo, contrariamente alle mie visioni apocalittiche, siamo atterrati. All'aeroporto mi è venuto a prendere un driver con cui sono arrivata in centro città. Nella mia camera d'hotel mi aspettava una borsina di tela serigrafia con il logo del festival e, all'interno, i buoni pasto e il programma che mi avrebbe ricordato gli impegni giornalieri, dettagliatissimo! Devo dire che adoro quando i piani sono decisi al millimetro, così posso ritagliarmi meglio dei momenti per esplorare la città o restare a lavorare in hotel. Il mattino dopo ho iniziato subito a entrare nello spirito festivaliero: I primi due incontri sono stati con delle classi di scuole primarie che avevano comprato, letto e analizzato, con l'aiuto delle maestre, il mio ultimo libro: Io sono Mare. Per fortuna insieme a me durante gli incontri c'era Giulia Balzano con la quale sono entrata subito in sintonia facendo emergere questioni e riflessioni molto precise e puntuali sul libro.
Alla fine di questi incontri i bambini mi hanno anche regalato dei "lavoretti" ispirati al libro, devo dire che mi è scesa una lacrimuccia:
Il giorno dopo ho avuto altri laboratori pratici e prima del workshop con gli adulti a Casa Felice sono riuscita ad andare al mare e farmi un bagno al Poetto. Il Poetto è una lingua di spiaggia, a 10 minuti dal centro di Cagliari, con un mare... allego foto! Devo dire che durante tutti i giorni del festival non mi sono mai sentita trascurata. C'è stata una fitta rete di volontari che seguono gli ospiti e tutti i piccoli partecipanti agli incontri e ai laboratori. Questa questa cosa mi ha entusiasmata molto e faceva si che gli organizzatori fossero quasi sempre rilassati e disponibili. Mi ha dato una certa euforia vedere così tanti giovani, liceali ma anche universitari, affezionati a questo festival come se fosse una loro creazione speciale. Infatti mi raccontava un "caposquadra" che lui è stato, fin da quando era un bambino, un frequentatore del festival e poi crescendo è voluto diventare un volontario del festival, e credo che questa sia una cosa fantastica! Ciò vuol dire anche che il valore di quello che si fa, oltre il livello pratico, è percepito anche a livello simbolico. Così, secondo un mio modesto parere, si valorizza davvero questo mondo fatto di parole e disegni. Così si creano le basi per i lettori di domani che saranno sopratutto cittadini e persone pensanti e consapevoli. Ecco per me il festival TUTTESTORIE è importante per questo. E poi non è un caso che sia nato in Sardegna che mi sembra essere il centro del Mediterraneo dove confluiscono menti da tutta Europa concentrando e tramandando il loro sapere e le loro energie in quel quadratino di spazio che è l' EXma-ttatoio riqualificato e consacrato a eventi culturali. Nei giorni del festival devo dire di non essere riuscita a seguire molto e a conoscere tutti tutti gli ospiti presenti al festival ma, almeno, non mi sono mai persa gli spettacoli serali che concludevano le giornate. Indimenticabili le performance di Gek Tessaro, Bruno Tognolini e le sue rime migranti, e le compagnie di teatro, e il Cappuccetto bianco di Bruno Munari interpretato da Elena Morando.
BELLO TUTTO
E poi i bambini mi hanno dato un'energia e una carica pari soltanto a quella che mi da l'ossidiana. Giusto l'ossidiana. Giulia Balzano, che mi ha accompagnata negli incontri, è un'archeologa e attivista che lavora al Museo dell'Ossidiana. L'ultimo giorno, qualche ora prima della mia partenza, abbiamo fatto una gita risalendo Cagliari fino a Pau, passando per Ales (paese natale di Gramsci) attraverso tutta la Marmilla e arrivando al monte Arci sul sentiero (che in realtà è uno scavo archeologico) dove ci sono gli scarti di lavorazione (risalenti al neolitico) dell'ossidiana. Ai piedi di questo monte c'è appunto il Museo dell'Ossidiana. L'ossidiana è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapidissimo raffreddamento della lava, deve essere però ricca di ioni silicato, i quali non riescono a raggiungere la formazione ordinata di un reticolo cristallino, ma assumono una disposizione caotica come in un liquido superviscoso. Quando Giulia mi ha raccontato tutto quello che c'è da sapere su questo speciale materiale sono rimasta affascinata proprio come un bimbo quando gli spieghi delle cose che per te sono ovvie ma che lui sente per la prima volta!
Comunque il volo è andato meglio di quello dell'andata e sono riuscita a continuare ad ascoltare l'audiolibro di Canne al vento di Grazia Deledda letto da Michela Murgia.
Ciao TUTTESTORIE, a l'anno prossimo!
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Bruno Tognolini -
Ossidiana -
Gek Tessaro -
Cristina e Giulia -
Sul monte Arci -
Tutti a casa