Il fumetto si è fermato a Eboli?
Conosco Diego Miedo da un bel po’ di anni e ne condivido poetica e cifra stilistica.
Oltre che un amico, Diego è un bravissimo fumettista e un ottimo narratore di storie. Ho voluto intervistarlo perchè credo che la sua storia e quelle dei protagonisti delle testimonianze raccolte nel volume “RISALENDO LA CHINA”siano importanti. Infatti Diego, attraverso varie personalità, ricostruisce una sorta di diario sentimentale e storia del fumetto a Napoli. La mia voglia di raccontarvi questo volume, e intervistare il suo creatore, nasce dalla riflessione che se esiste una storia del fumetto in Italia, legata agli autori che meglio hanno espresso e raccontato lo spirito di una città (come Venezia ha avuto il suo Hugo Pratt, Bologna, Pescara e San Severo rivendicano il loro Andrea Pazienza, Milano il suo Crepax) il sud non ne ha ancora una. A Napoli, e il sud in generale, sforna costantemente autori anonimi che lavorano maggiormente su testate Bonelliane o Disney e sempre più spesso molti emigrano per inseguire un proprio stile e una propria visione del mondo. Ci si ritrova in quelle poche, sparute e isolate città italiane in cui si concentrano autori e case editrici che regolano il mercato. Oggi più di tutte sono: Torino, Milano, Bologna, Roma (e anche alcuni piccoli centri come Reggio Emilia) a farla da padrone poiché ospitano anche sedi dell’ormai inflazionata: Scuola internazionale di comics che sforna per lo più “operai” del fumetto e pochi autori.
Come sempre inizio con la domanda: Da dove vieni?
Sono nato a Napoli negli anni ‘80 e da quel che mi ricordo ho sempre disegnato e fatto fumetti. A 20 anni mi sono trasferito per un periodo a Bologna dove, parallelamente al lavoro, ho frequentato un corso di fumetti alla scuola “Nuova Eloisa” che però ho abbandonato per tornare a Napoli. Appena tornato al sud, nel settembre 2005, ho conosciuto i ragazzi della rivista Napoli Monitor con cui ho iniziato a collaborare con disegni e piccole storielle.Nello stesso periodo ho iniziato anche a dipingere sui muri della città.
Com’è nato RISALENDO LA CHINA?
In principio dovevo pubblicarlo a puntate su Napoli Monitor. è una sorta di reportage in cui intervisto vari personaggi, intervallate con miei ricordi personali e dal mio rapporto con il fumetto e la città. L’idea mi sembrava bella e mi è venuta voglia di raccoglierla in un libro. Istintivamente ho chiesto consigli alle poche personalità forti nel mondo del fumetto che conoscevo: ad Alino (Napoli Comicon) e a Mario Punzo (direttore Scuola Italiana di Comix).
Entrambi si sono mostrati interessati per cui hanno contribuito, insieme a Napoli Monitor, ai costi di stampa. L’ho realizzato in tempi brevissimi e ho volutamente deciso di non inserire tutti gli autori napoletani che conoscevo (tranne una battuta che fa Saverio Montella che mi serviva per dare una chiosa). Non è un fumetto che vuole fare un censimento (altrimenti avrei inserito anche te!) piuttosto rimanda uno spaccato di una storia del fumetto che altrimenti andava perduta. Come la straordinaria storia del SUPERMARKET DEL FUMETTO di Montesanto che è stata la seconda fumetteria ad aprire in Italia. L’attività fu iniziata dalla mamma dell’ex proprietario Riccardo Siena che iniziò a vendere fumetti con il suo carrettino fino a quando nel 1962 aprì il negozio che tutti noi adesso ricordiamo.
Dove sei in questo momento?
In questo momento sto insegnando in una scuola a Napoli e continuo a disegnare una mia storia lunga che ho nel cassetto e porto avanti da un sacco di tempo. Dipingo sui muri sempre meno.
Cosa consiglieresti a un giovane del sud che magari vuole fare fumetti?
Non mi sento in grado di dispensare consigli ma se volete restare al sud delle opportunità ci sono basta essere attenti e avere le capacità di cogliere. L’unica cosa è che magari mancano persone con cui confrontarsi. Se uno ha voglia di restare e mettersi in gioco, in campi come il cinema e la musica c’è molto fermento ed esiste una realtà intellettuale colta e preparata. Se hai la testa giusta e segui le persone giuste le cose le puoi fare ovunque.
Dove stai andando?Progetti?
Riuscire a pubblicare questa storia lunga che ho nel cassetto. La mia riflessione è: se devo fare il pazzo per vendersi da solo il mio fumetto preferisco vendermelo da solo e guadagnarci da solo. Trovo più soddisfacente l’autoproduzione, a volte, visto che un lavoro in realtà ce l’ho già. Ma pubblicare un libro, magari con un editore come la Coconino Press, mi permetterebbe di coronare un percorso e di chiudere un cerchio. La cosa che mi interessa continuare è sicuramente utilizzare il fumetto anche come strumento pedagogico. Dopo aver collaborato in diverse scuole e con diverse associazioni (Tipo Maestri di Strada di Cesare Moreno creando albi come SUPER NAPOLI-EST, oppure Chi Rom e Chi No di Scampia) mi piacerebbe continuare a far conoscere il fumetto ai ragazzi e alle ragazze che magari non lo conoscono, provare a farglielo usare come mezzo per esprimersi, dato la loro voce spesso viene distorta dalla rappresentazione che ne viene fatta dai media. Mi piacerebbe utilizzare il disegno e la pittura murale come ho fatto per Palude (un libro realizzato insieme a Davide Schiavon sul quartiere Gianturco). Per me la pittura murale serve per raccontare altro. Mi permette di entrare in contatto con le persone che mi raccontano la loro storia e quella dei luoghi dove vivono. è questo che mi interessa. Se avete voglia di comprare i fumetti di Diego o volete semplicemente seguirlo andate sul suo sito: http://diegomiedo.org e https://napolimonitor.it
Apparso su "Il Quotidiano del Sud - l'Altravoce dei ventenni" Quotidiano del Sud - L'Altravoce dell'Italia ANNO 19 - N. 241 del 2 settembre 2019